Venus Berlino

Pornoattori e novelli sposi al Venus di Berlino: la fiera erotica vista da Mia e Ryan

Il momento preciso in cui ci hanno invitati al Venus di Berlino è stato incredibile.
Sapevamo bene che quella era la nostra opportunità di far parte di una delle fiere più grandi d’Europa, una delle più importanti al mondo.

Siamo Mia e Ryan. Siamo una coppia. Ci siamo sposati da pochissimo come nelle migliori favole. Siamo due ragazzi normali, ma con un lavoro non proprio convenzionale: siamo una pornoattrice e un pornoattore e regista.

La nostra vita, in questo mondo visto dai più come perverso ed eccessivo, inizia poco più di un anno e mezzo fa. La nostra intimità è sempre stata molto libera e curiosa, non ci sono mai piaciuti gli schemi sessuali imposti dalla società e non ci siamo mai posti limiti che non fossero “nostri”. La voglia di provare e scoprire ci ha portato a lavorare in webcam, e arrivare a girare il primo film è stato solo il passo successivo, che abbiamo vissuto con un certo entusiasmo.

Quindi il Venus, per una coppia di performer relativamente freschi come noi, è stato un punto di arrivo davvero importante.

Mia-Casanova-Venus-BerlinoQuesta fiera è un enorme spazio dedicato al mondo del sesso a 360°.

C’è il padiglione dedicato ai sex toys, c’è quello dedicato bdsm, uno ai live show e due alla pornografia e al webcamming, con anche uno spazio per gli incontri privati (dove è assolutamente vietato fare sesso).

È una fiera pensata per pubblico, lo si capisce dalla mancanza dei colossi del settore, sia in campo dei sex toys, che in quello della pornografia, dove mancano le produzioni mainstream. Il centro focale in questo caso sono appunto le star, la possibilità per il pubblico di incontrarle e l’abolizione di ogni tabù.

Secondo la nostra impressione, il Venus è il luogo dove il visitatore viene invitato a “spogliarsi” dagli schemi sociali ed essere sé stesso.

La cosa più interessante è che questo funziona così tanto che pubblico e addetti ai lavori spesso si mescolano al punto che, se non fosse per lo stare davanti o dietro il bancone dello stand, sarebbero assolutamente indistinguibili tra loro. Non era raro, infatti, incrociare crossdresser, mistress con slave al guinzaglio e tante, tantissime coppie di qualsiasi età.

Non abbiamo una grande esperienza in tema fiere erotiche. Siamo stati solo a quelle italiane, ben più piccole e “limitate” di contenuti. Le principali differenze le abbiamo notate soprattutto nelle dimensioni: discoteche adibite a fiere in Italia contro un vero polo fieristico a Berlino. Decine e decine di espositori, contro… beh, molto pochi qui da noi.

Secondo, il clima di umiltà: il nostro piccolo stand era situato nel padiglione dedicato al porno e al webcamming, in un’area condivisa con alcuni nomi illustri del panorama contemporaneo, come Lutro e la sua fidanzata Tiffany Tatum, Jason Steel, la pornostar finlandese Kinuski…

Mia & Ryan con Lutro e Tiffany Tatum

Il clima che si è creato sin dall’inizio è stato perfetto: allegro, giocoso, leggero e libero da ogni giudizio. Eravamo tutti lì per lo stesso motivo e in quel momento eravamo uguali, indipendentemente da chi fosse chi e cosa avesse lavorativamente fatto, ben lontano dal clima che si respira alle fiere nostrane, dove le male lingue e l’invidia tra performer, produzioni e agenzie, la fanno da padrone.

Poi, il rispetto: i visitatori del Venus si sono dimostrati estremamente educati.

Al contrario della maggioranza dei visitatori delle fiere italiane, che si sentono in diritto di toccare le performer e trattarle come vogliono, perché nella loro concezione, tu sei lì per loro e, in quanto sexworker, sei una “puttana non degna di rispetto”.
Qui è stato l’opposto. Ogni visitatore era lì per noi, pronto a trattarci con umanità e rispetto, (nessuna mano sul culo non richiesta o autorizzata).  Da parte dell’organizzazione, poi, tutto è stato gestito in maniera molto professionale e tutti gli espositori come noi sono stati trattati da professionisti fino all’ultimo momento (ovvero quello in cui ci hanno pagati per essere lì).

Quello che invece non c’è piaciuto è, fondamentalmente, un unico punto: abbiamo in un certo senso sentito la mancanza delle produzioni più grosse. Questo perché, se da una parte abbiamo avuto la possibilità di farci conoscere da un pubblico più vasto, da attori e attrici con cui potremo instaurare collaborazioni, o da agenzie di distribuzione per il nostro prodotto, dall’altra sarebbe stato bello poter entrare in contatto anche con produzioni più importanti, con le quali di solito si comunica solo per email. Sarebbe stato bello poter sfruttare al massimo l’esperienza e potersi portare a casa qualche contatto lavorativo in più.

Il porno mainstream esiste, è una macchina che ancora muove soldi e l’interesse di milioni di persone. Ma è un panorama che, per fortuna, ancora riesce a lasciare spiragli alle produzioni indipendenti. Entrarci in contatto sarebbe stato perfetto.

La nostra esperienza al Venus come “addetti ai lavori” è stata comunque una delle cose più positive dell’ultimo anno.
E l’invito già ricevuto per il prossimo è solo la dimostrazione che abbiamo lavorato bene.

Mia Casanova / Ryan X

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