Le celebrities puntano sull’industria dei sex toys
Dopo la partnership di Lily Allen con il marchio Womanizer (l’inventore del “succhia-clitoride“):
Dakota Johnson diventa co-direttrice creativa (e investitrice) di un brand dedicato al benessere sessuale
(e le testate commentano il suo look). Il brand è Maude, che produce sex toys, condom, lubrificanti e candele massaggio contraddistinti da qualità elevata ed estetica essenziale.
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Cara Delevigne diventa comproprietaria e consulente creativa di Lora DiCarlo
brand che opera nel sex tech sviluppando sex toy tecnologicamente innovativi.
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Harry Styles prima cover star uomo nella storia di Vogue
ma a fare notizia sono i suoi outfit che mischiano indumenti maschili e femminili mettendo in discussione canoni estetici stereotipati e svincolandoli da connotazioni sessuali/di genere.
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Presentato il Partito Gay “solidale, ambientalista e liberale”
accolto con grande scetticismo sia per la scelta del nome, non rappresentativo di tutto lo spettro di identità e orientamenti sessuali, sia per le conseguenze negative che potrebbe avere sulla comunità LGBT+.
Il Partito Gay è un autogol: Spaccata la comunità LGBT, deriso persino da Adinolfi https://t.co/VsGRd3YOsp #MarioAdinolfi #PartitoGay pic.twitter.com/PdaSKpyb43
— Gay.it (@gayit) November 20, 2020
Su Insatgram compare il like del Papa al post di una modella brasiliana
e il Vaticano apre un’indagine ufficiale rivolgendosi a Instagram per capire come sia potuto succedere. La modella, Natalia Garibotto, che nella voto è (s)vestita da scolaretta vicino a degli armadietti, ha commentato sui social “almeno andrò in Paradiso”. Amen
At least I’m going to heaven https://t.co/w3nMYWVR6T
— Natalia Garibotto (@NataaGataa) November 13, 2020
Anche questa settimana, il giornalismo italiano non ha perso l’occasione di fare schifo.
Questa volta alle spese di due maestre.
Una è quella al centro della “notizia” del caso di “revenge porn” in cui un video intimo di una ragazza che fa la maestra d’asilo nel torinese è stato diffuso senza il suo consenso fino a costarle il licenziamento (e minacce e umiliazioni). I fatti risalgono a 2 anni fa ma varie testate hanno recuperato la notizia con una narrazione profondamente problematica e sensazionalistica che colpevolizza la vittima e punta a scatenare l’indignazione dei perbenisti e ad appagare l’immaginario eterocentrico e sessista dei pene dotati che sono andati su Pornhub a digitare nel campo di ricerca “maestra asilo”.
Il dialogo che si è aperto ha visto coinvolta anche Chiara Ferragni che in un video su Instagram ha affrontato tematiche come slut shaming, victim blaming, revenge porn.
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L’altra maestra è quella di una scuola elementare di Firenze in cui si è tenuto un laboratorio contro gli stereotipi di genere. La maestra ha iniziato a ricevere minacce quando un quotidiano ha tirato fuori la fake news su una presunta bufera dei genitori della scuola scoppiata a causa dell’imposizione di una (inesistente) “ideologia gender”.
Date en rose della settimana
Dal 13 al 19 novembre è stata la Settimana della consapevolezza transgender
che si propone di dare visibilità alle storie delle persone trans, sensibilizzare sulle discriminazioni che devono affrontare e promuoverne l’inclusione nella società. La Transgender Awareness Week si è conclusa con il Transgender Day of Remembrance (TDOR) (Giorno della Memoria Transgender), nella data del 20 novembre, per commemorare le vittime dell’odio e del pregiudizio transfobico.
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Il 18 novembre è stato LGBT STEM Day
Una giornata che celebra il lavoro delle persone facenti parte della comunità LGBT+ nei settori di scienza, tecnologia, ingegneria, matematica.
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