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Gli anelli per il pene - o cock ring - sono anelli

Gli anelli per il pene - o cock ring - sono anelli (solitamente elastici) che si indossano intorno alla base del pene per comprimerlo quando è in erezione. In questo modo trattengono il sangue nel pene, limitando il deflusso e aumentando così durata e turgore dell’erezione.

Si possono usare durante la masturbazione o altre pratiche sessuali per aumentare stimolazioni e sensazioni.

L’anello non dev’essere troppo stretto e non deve mai causare dolore. Il tempo di utilizzo non deve superare i 20/30 minuti.

Gli anelli in materiale elastico sono i più semplici e sicuri da usare (soprattutto se realizzati in silicone), ma ne esistono anche in materiali rigidi, come l’acciaio (da evitare se non si ha esperienza e se non si conosce bene la propria taglia: il rischio è che il pene rimanga bloccato).

Alcuni sono regolabili e si adattano a pendi di diversi diametri.

Alcuni hanno un secondo anello che va intorno ai testicoli.

Altri sono attaccati ad altri sex toys, come stimolatori prostatici, plug anali, vibratori per il perineo (ma il nostro consiglio è di preferire sex toys separati perché ognuno ha modalità e tempi di uso differenti.

Gli anelli più conosciuti hanno un’estensione vibrante, di diverse forme, che può essere usata durante il sesso penetrativo per stimolare la clitoride. Per questo sono venduti anche come sex toys “di coppia”, ma come tutti i sex-toys-di-coppia hanno dei limiti: con il lubrificante l’anello può ruotare e dover essere riposizionato ripetutamente; la parte vibrante può perdere frequentemente il contatto con la clitoride per via dei movimenti umani, fisiologici di una penetrazione.
La parte vibrante può essere orientata verso il basso per stimolare i testicoli.

Gli anelli vibranti possono essere posizionati su un dildo per aggiungere una stimolazione o tenuti in mano e usati come vibratore esterno.

Veniamo alla domanda più gettonata: qual è il miglior anello vibrante da usare in coppia?
Il nostro consiglio è quelle di provarne prima uno usa e getta: costa poco e si adatta a diversi peni perché è molto flessibile. Se le sensazioni piacciono, si può investire in un anello riutilizzabile.

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I vibratori per il pene sono una categoria di sex

I vibratori per il pene sono una categoria di sex toy ancora poco conosciuta, che implica una stimolazione e una gestualità molto diverse da quelle della masturbazione con le mani (o con le più note sleeve, le guaine avvolgenti per massaggiare il pene).

Il pene infatti non viene massaggiato per strofinamento, con un movimento in alto e in basso, ma attraverso il contatto e le vibrazioni.

Prima che esistessero, uno dei sex toy più utilizzati era la wand (quella che sembra un giga-microfono, nata come vibrimassaggiatore per la schiena).

A un certo punto @funfactory ha lanciato il Cobra Libre (oggi alla seconda versione), che noi chiamiamo scatoletta per il pene. La forma ricorda vagamente una macchinina (uomini&motori, la mascolinità blah blah blah 🤢) ed è realizzata in plastica rigida con una bocca in silicone poco profonda, in cui inserire solo il glande (la testa) del pene o poco più. La si può tenere ferma o muovere leggermente per sperimentare angolazioni diverse, fine. Un sex toy che abbiamo trovato sempre un po’ limitato (nonostante abbia una sua fan base in grado di apprezzarlo).

A cambiare le regole del gioco è stato Manta (sempre di Fun Factory), un vibratore più versatile con una forma atipica (per noi la chiave inglese del piacere 🔧).
La particolarità del Manta sono le due appendici flessibili e curvate, di silicone, in grado di abbracciare il pene, anche quando non è in erezione: Il Manta può essere tenuto fermo per stimolare una parte del pene oppure fatto scorrere sull’asta e sul glande.
L’interno è sagomato con lievi scanalature che trattengono il lubrificante distribuendolo più uniformemente durante l’uso.
Alla base delle linguette c’è una fessura che può essere usata per stimolare il frenulo.

Manta si presta bene anche a un uso in coppia: si può tenere alla base del pene durante la penetrazione oppure sull’asta durante una fellatio.

🎥 Video completo su Manta e altri vibratori per il pene su YouTube
🗒️ Articolo sul blog

- Cos’abbiamo imparato in 8 anni di non monogami

- Cos’abbiamo imparato in 8 anni di non monogamia -

Come ormai già sapete, dopo 8 anni dall’inizio della nostra relazione monogama esclusiva avevamo deciso di aprirci a esperienze con altre persone.

Da quella scelta sono passati altri 8 anni, durante i quali abbiamo moltiplicato orgasmi, emozioni e sentimenti, ci siamo divertiti e innamorati, abbiamo litigato, pianto, negoziato e infranto accordi.

Nell’ultimo anno, però, abbiamo fatto delle esperienze che invece di farci stare bene hanno aperto delle ferite e quasi lacerato la nostra relazione. Abbiamo quindi sentito la necessità di fermarci e tornare monogami per un periodo, rimettere in discussione la relazione e prendercene cura.

In questo periodo abbiamo capito che:

∼ è fondamentale non dare per scontato che le stesse esperienze vengano vissute nello stesso modo e che al* partner vadano bene delle cose perché più o meno fanno parte degli accordi e della libertà che ci si è concess*;

∼ il lavoro non finisce alla negoziazione degli accordi: ogni esperienza ha un impatto emotivo diverso per ciascunə, a seconda del contesto, della situazione, delle altre persone coinvolte;

∼ non esistono scorciatoie non faticose per aumentare la libertà e spingersi sempre un po’ oltre: ogni piccolo passo e cambiamento possono trasformare l’intero equilibrio della relazione, e l’elaborazione di ogni esperienza non è qualcosa che si può saltare;

∼ le relazioni non si possono congelare in una configurazione fissa negoziata una volta per tutte: sono elastiche, devono potersi espandere e restringere per calzare i desideri, i limiti, le paure e i bisogni delle persone, che cambiano di continuo;

∼ la non monogamia può essere costrittiva esattamente come la monogamia se non riflette il sentire di tutt* i partner;

∼ chiudere una relazione dopo un’apertura non è un fallimento: i bisogni possono cambiare e le relazioni non dovrebbero farci sentire né costrett* né obbligat* a buttarci in esperienze per dimostrare di essere persone libere.

❗️Ovviamente il nostro è un punto di vista coppiacentrico, ed è solo uno dei tanti, ma esistono infiniti modi di approcciare la non monogamia.

🎥 Video completo su YouTube 🚀

Facciamo vedere un po’ di sex toys anali 🍑

Facciamo vedere un po’ di sex toys anali 🍑

La stimolazione anale è legata a una narrazione d

La stimolazione anale è legata a una narrazione di dolore, fastidio, perversione e mancanza di virilità.

Ma l’ano può essere una porta di accesso a un piacere universale alla portata di tutti i corpi.

Ecco 10 modi di stimolare l’ano - il proprio o quello di un’altra persona (anche l’ano può essere il protagonista di esplorazioni autoerotiche).

Prima di cominciare: via le unghie!

Partiamo dall’esterno del corpo:
1. Massaggio anale: usando le dita o un sex toy vibrante (da tenere all’esterno!) come una wand. Appoggiare un dito e tenerlo fermo può già renderci consapevoli dell’esistenza di questa parte del corpo e farci abituare all’idea di giocarci.
2. Rimming o anilingus, stimolazione con la bocca: l’ano si può leccare, baciare, succhiare, mordicchiare (piano!).
Passiamo all’interno. Parola d’ordine: lubrificante (meglio se a base silicone: dura di più)!
3. Fingering: inserimento di un dito (per iniziare) o più dita. Ideale come primo approccio alla penetrazione anale.
4. Penetrazione con plug anali, pensati per essere inseriti e lasciati all’interno.
5. Penetrazione con dilatatori: a differenza dei plug non si restringono alla base e permettono di allenare la dilatazione e l’elasticità degli sfinteri.
6. Penetrazione con anal beads, catene di palline da inserire ed estrarre per stimolare gli sfinteri.
7. Stimolazione prostatica: si può eseguire dall’esterno, esercitando pressione sul perineo (la zona tra ano e testicoli), o dall’interno, usando le dita (arricciate verso la pancia) o sex toys appositi.
8. Penetrazione con il pene: se avete liquidato il sesso anale come doloroso perché avete inserito direttamente il pene, ricominciate dalle basi!
9. Pegging: penetrazione con dildo strap-on (con imbracatura da legare in vita) o strapless (con una parte da inserire in vagina)
10. Fisting: inserimento di tutta la mano (non a pugno, come fa intendere il termine, ma con le dita distese). È una forma di penetrazione avanzata: più aumenta la dimensione, più deve aumentare la durata dell’allenamento, la preparazione e la consapevolezza anatomica.

Andateci piano, dedicate al vostro ano tutto il tempo e la cura che gli servono!

@cloneawillykit è un kit fai da te per clonare il

@cloneawillykit è un kit fai da te per clonare il pene e farne un dildo - anzi, un vibratore - in silicone. (Willy, in inglese, è un termine slang non volgare per chiamare il pene).

Il kit contiene:
∼ un tubo di plastica trasparente
∼ la polvere per creare lo stampo (è alginato, come quello usato per le impronte dei denti)
∼ un termometro per misurare la temperatura dell’acqua
∼ due tubetti di silicone (uno è la base, l’altro il catalizzatore)
∼ uno stecco di legno per mischiare il silicone
∼ un vibratore (mooolto old school) da immergere nel dildo
∼ le istruzioni

Ci siamo cimentati in quest’impresa tutt’altro che semplice ma molto divertente: servono un po’ manualità e tanta, tanta, tanta capacità di mantenere un’erezione costante di alcuni minuti in una situazione totalmente non erotica (ma erotizzabile!)

È molto carino da realizzare in due, perché sia il processo (che richiede molto impegno per mantenere l’eccitazione) sia l’uso di un vibratore con la forma esatta di un pene reale possono aprire diversi scenari erotici (tipo masturbarsi davanti al* partner con la copia del suo pene… o del pene di qualcun altrə ;))

Il risultato è un dildo vibrante in silicone (di qualità e sicuro per il corpo) decisamente accurato che copia perfettamente tutti i dettagli della pelle.