Se mi avete seguita su Instagram di recente probabilmente mi avrete avvistata girare per Torino e Milano insieme a lei: la scatola dei giochi che Mr Grey levati, il Graal del piacere, il sogno di tutte le sex blogger: l’Anniversary Collection di LELO.
Per celebrare i 15 anni di attività, il marchio svedese di sex toy di lusso LELO ha sintetizzato tutto il piacere che ha contribuito a diffondere nel mondo, dal primo giochino prodotto a oggi, e l’ha chiuso in una discreta e insospettabile valigia nera, sigillata da una cerniera viola.
Dall’incontro tra l’inconfondibile silicone vellutato, il metallo raffinatamente lavorato, la fibra di carbonio e gli strati di pelle, sono stati forgiati 12 inediti accessori per il piacere: 12 prodotti in edizione limitata ordinatamente distribuiti sulle pareti di legno dipinte di nero e viola che aspettano di essere liberati dagli elastici che li trattengono per sciogliere i freni inibitori ed essere guidati dal ritmo del desiderio e dell’eccitazione.
Ogni pezzo della collezione è nominato in onore di una persona, un luogo, o un momento che siano stati significativi nella storia di LELO.
L’Anniversary Collection è stata realizzata in edizione limitata in soli 1.000 esemplari, di cui 800 in silicone nero con inserti in lega di zinco, e 200 in silicone rosa con inserti in oro rosa 18 k.

Nel momento in cui LELO ci ha affidato uno dei 200 esemplari in perfetta mise en rose avevamo già chiaro in mente come si sarebbe svolto lo shooting fotografico: una giornata intera in un lussuoso palazzo storico nel centro di Torino che avremmo trascorso con altre quattro o cinque fanciulle rispondenti all’unico requisito di aver voglia di stare davanti alla camera, alternando sessioni di prove luci, scatti e pose a condivisioni di pasti vegani, brindisi con le bollicine e chiacchiere libere.
In meno di una settimana è saltata la location di prima scelta, poi quella del piano B, poi abbiamo provato a ipotizzare un piano C ma a quel punto le location rimaste erano troppo piccole o troppo lontane o troppo care, o i rispettivi proprietari erano troppo in vacanza. Poi sono iniziate le ritirate delle modelle e i messaggi di avvisi di contrattempi, problemi di cuore, mestruazioni improvvise e coincidenze di mezzi di trasporto impossibili. A meno di 48 ore dallo shooting eravamo senza location e a meno di 24 senza modelle. Ma ancora determinati a farcela.
Scandagliando tenacemente ogni angolo remoto di AirBnb e della rubrica dell’iPhone, la mia dolce metà è riuscita a trovare l’introvabile: una location improbabile, più piccola, lontana e buia di quello che cercavamo, che si è rivelata essere perfetta, e due fanciulle intraprendenti che, noncuranti di cicli mestruali in corso e pelle scottata dal sole, hanno deciso di mettersi in gioco senza preavviso e salvarci lo shooting.
Per risparmiarci altre sorprese dell’ultimo minuto, il giorno prima di scattare siamo andati a fare un sopralluogo della location. Lì, davanti al numero civico indicato in un messaggio di Whatsapp, siamo stati sorpresi da una carrambata degna della Raffa dei tempi migliori: il cancello di ingresso si è aperto inaspettatamente sul volto solare di una cara amica che non vedevamo da anni, ribaltando il contenuto di un cassetto della memoria che era rimasto sigillato e dimenticato per lungo tempo. Dopo un velocissimo processo di messa a fuoco, riconoscimento e conferma che fosse proprio lei, sono arrivati gli abbracci e abbiamo smesso di preoccuparci per lo shooting.
Il giorno dopo, alle 17 e 30 di un lunedì pomeriggio di mezza estate afosa torinese, ci siamo trovati dentro una tenda Yurta proveniente dalla Mongolia immersa nella magia di un bosco della periferia di Torino. Intorno a noi: statue di Buddha, immagini del Tantra, e la luce naturale filtrata dall’apertura circolare del tetto (e le zanzare). Al centro dell’attenzione: lei, l’Anniversary Collection.
Le nostre modelle per un giorno non avevano mai scattato foto, non si erano mai spogliate davanti a semisconosciuti e non avevano mai provato sex toy.
Ma l’imbarazzo iniziale è durato giusto il tempo di preparare l’attrezzatura e sistemare le luci: dopo qualche minuto i seni scoperti erano la nuova normalità, i difetti da nascondere vecchi ricordi confusi, e i sex toy di Lelo aggeggi curiosi da sventolare in aria, far vibrare sulla mano e agitare per percuotere natiche altrui tra uno scatto e l’altro.
Lo shooting si è trasformato in un’esperienza spensierata di amicizia e condivisione. Tolto il peso dei vestiti, dei tabù e delle convenzioni, è rimasta la leggerezza della totale noncuranza per le preoccupazioni del corpo e dell’immagine trasmessa di sé.
È sempre bellissimo vedere ragazze, donne che si sentono a proprio agio con il corpo e improvvisamente smettono di criticarlo e nasconderlo e iniziano a starci bene dentro, a giocarci.
Questo è il risultato di un’intensa mezza giornata di scatti durante la quale la valigetta di Lelo è stata la protagonista ma è rimasta un piacere per la vista magistralmente ritratta da I’MthePh.
Ora si passa alla fase pratica, a trasformare questo trionfo di silicone, pelle e oro rosa in piacere per il corpo. Nei prossimi giorni ci faremo coccolare da ogni pezzo e lo racconteremo andando a comporre una mega recensione finale.





Foto: I’M the Ph