Ho realizzato questi scatti a Bristol, la città che chiamo casa da un po’ più di due anni e che sabato 14 luglio ospiterà la sfilata del Pride.
Quest’anno me la perderò perché sarò in volo per l’Italia, quindi questo è il mio modo di partecipare, a distanza, al Pride e di celebrare la libertà di amare e di vivere la sessualità come valore e diritto di ogni essere umano.
Vivo la mia nudità come strumento di libertà e di apertura al mondo, nel rispetto degli altri esseri umani che popolano questo pianeta.
Nasciamo nudi, grovigli di istinti e attitudini innate, liberi da condizionamenti e prevenzioni, e ci facciamo plasmare da quello che ci circonda nel corso della vita.

Cresciamo, ci formiamo ed evolviamo, imparando a disciplinare le pulsioni attraverso la ragione, selezionando valori da seguire e principi a cui aderire, che ci permettono di distinguerci e caratterizzarci ma che a volte finiscono per separarci, facendoci credere di essere diversi fino a sembrare opposti e contrastanti.
La nudità è un modo per mettere da parte le strutture ideologiche e normative da cui ci lasciamo definire; per spogliarci degli indizi sullo stato sociale, le abitudini, gli usi e i costumi, che chiamiamo vestiti, marchi, stili, tendenze.

La varietà dei nostri corpi nudi, di tutti i colori, forme, età, ci mette davanti a una verità egualitaria:
siamo tutti uguali perché siamo tutti diversi.
