Come abbiamo raccontato più volte, dopo 8 anni di relazione monogama esclusiva avevamo deciso di aprirci a esperienze con altre persone.
Da quella scelta sono passati altri 8 anni, periodo in cui ci siamo divertiti, innamorati, abbiamo litigato, pianto, negoziato e infranto accordi, moltiplicato orgasmi, emozioni e sentimenti.
Nell’ultimo anno, però, abbiamo fatto delle esperienze che invece di farci stare bene hanno aperto delle ferite profonde e hanno quasi lacerato la nostra relazione. Lì abbiamo sentito la necessità di fermarci e riaprire una fase monogama per rimettere completamente in discussione la relazione, nutrirla e prendercene cura prima di metterci in gioco nuovamente.
In questo periodo abbiamo capito che:
- è fondamentale non dare per scontato che le esperienze vengano vissute nello stesso modo e che l’altra persona si faccia andare bene delle cose perché più o meno fanno parte degli accordi e della libertà che ci si è concessi;
- il lavoro non finisce alla negoziazione degli accordi: ogni esperienza ha un impatto emotivo diverso per ciascunə, a seconda del contesto, della situazione, delle persone con cui si interagisce…;
- non esistono scorciatoie non faticose per aumentare la libertà e spingersi sempre un po’ oltre: ogni piccolo passo e cambiamento può trasformare l’intero equilibrio della relazione; l’elaborazione di ogni esperienza non è qualcosa che si può saltare (stare insieme non significa realmente stare ma lavorare insieme per costruire uno spazio in cui stare bene);
- le relazioni non si possono congelare in una configurazione fissa, negoziata una volta per tutte: sono elastiche, devono potersi espandere e restringere per calzare i desideri, i limiti, le paure, i bisogni delle persone, che cambiano di continuo;
- la non monogamia può essere costrittiva esattamente come la monogamia se non riflette il sentire di tutt* i/le partner;
- chiudere una relazione dopo un’apertura non è un fallimento: i bisogni possono cambiare e le relazioni non dovrebbero farci sentire né costrett* né obbligat* a buttarci in esperienze per dimostrare di essere liber*.
Postilla: ovviamente il nostro è un punto di vista coppia-centrico, ed è solo uno dei tanti, perché esistono infiniti modi di approcciarsi alla non monogamia e infinite configurazioni (e anarchie) relazionali.