Qualche settimana fa mi sono imbattuta in un articolo su internet riguardante l’infatuazione dei giapponesi per i cuscini, utilizzati all’occorrenza come oggetto di conforto, rimedio anti-solitudine e partner sessuale.
L’utilizzo del cuscino come morbido strumento per l’autoerotismo non è certo una novità, né un’invenzione orientale, e so bene (diciamo per esperienza) che i cuscini che arredano le camerette servono a molto più che sostenere la testa delle belle addormentate nel letto.
Alzi la mano la fanciulla che non ha mai tuffato il viso nel cuscino per raccogliere il fiume di lacrime in preda all’ennesima crisi puberale e fatto affondare il guanciale tra le gambe, trasportata da un’ondata di piacere, abbandonandosi ad un momento di solitaria esplorazione del proprio corpo.
BIG MOUTH (2017), Stagione 1 , Episodio 2 ‘Tutti sanguinano‘. [1]
Ero un po’ meno preparata sui possibili usi alternativi del cuscino da parte dei ragazzi. Penso di aver dato per scontato che a tutti quelli dotati di pene bastasse una mano abile e l’immagine di un nudo corpo giunonico, ieri cartacea e statica, oggi digitale e dinamica (mea culpa per cotanta superficialità). Fino a quando sono stata deliziata dalla gif di un pene che si insinua ritmicamente tra i cuscini di un divano (ma non fa male?). Dopo qualche ricerca e domanda ora so anche che un cuscino si può strofinare, arrotolare, stringere, schiacciare contro il materasso per creare un morbido e caldo vano porta pene, eccetera.
Ma per quanto a occidente si giochi con la creatività, il cuscino non sarà mai più di un amante occasionale per avventure effimere. Niente a che vedere con la relazione pregna di trasporto e sentimento che gli abitanti della terra del Sole nascente instaurano con i loro compagni imbottiti.
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Molti giapponesi condividono parte della vita quotidiana con i Dakimakura (da daki, abbracciare, e makura, cuscino), lunghi cuscini rettangolari a grandezza naturale. In passato erano sagomati a forma di animale ed offrivano compagnia e conforto psicologico a bambini e ragazzi, oggi riempiono le stanze degli Otaku, gli ossessionati di manga e anime spesso identificati come eremiti sociali che vivono in una realtà alternativa fatta di videogiochi, computer, e fumetti.
Dagli anni 90 si sono diffusi i dakimakura rivestiti da federe stampate con i personaggi femminili degli anime giapponesi, illustrati mentre si alzano la gonna e si abbassano le mutandine invitando i proprietari in un abbraccio malizioso. Alcuni se li portano in giro, qualcuno se li sposa e molti li usano come partner sessuali.
[3] Il coreano Lee Jin-gyu sposa il suo dakimakura (leggi la notizia)
Niente di nuovo a occidente: James Franco si era precedentemente unito in un matrimonio di fatto con Kimiko, una brunetta stampata sulla federa del suo dakimakura. Non nella realtà ma in una puntata della serie 30 Rock in cui interpreta sé stesso e cerca una ragazza di copertura per smentire i rumors sulla sua presunta relazione con un cuscino. La finta relazione non regge ma il lieto fine è servito e alla fine arriva un threesome FMP (Female, Male, Pillow).
[4] 30 ROCK (2006-13), Stagione 4, Episodio 9 ‘Klaus e Greta‘.
[vc_row][vc_column][vc_cta h2=”” shape=”square” css=”.vc_custom_1503935160403{background-color: #fdece8 !important;}”]Per farvi un’idea dei soggetti disponibili (ed eventualmente acquistare un dakimakura personalizzato con la vostra foto) fate un giro qui Coosfly.
C’è anche una Guida completa per frequentare il cuscino e quella per nascondere il dakimakura in casa[/vc_cta][/vc_column][/vc_row]
Nel 2015, dopo troppe notti passate a desiderare che il suo cuscino potesse parlare, il ricercatore Koichi Uchimura ha deciso di dare vita alla ragazza dei sogni stampata sulla federa del suo dakimakura e ha progettato Itaspo, un sistema di sensori tattili da collocare strategicamente tra i seni e nel bacino della beniamina. Così è nata Rina Makuraba, il primo dakimakura parlante che si attiva alle carezze del proprietario riproducendo una delle 500 frasi precaricate, pronunciate da una voce femminile. Rina è una biondina avvenente ma non è una ragazza facile, e dev’essere conquistata dimostrando di essere un partner accorto e rispettoso. Se si abusa della sua disponibilità con un tocco rude e frettoloso o si indugia per troppo tempo nella zona del monte di Venere, Rina inizia a manifestare del disappunto con ammonimenti e risposte seccate, fino a quando smette di parlare.
Se il video vi ha convinti, questo è il link per l’acquisto 🙂
Se Rina è il cuscino dei sogni dei giapponesi romantici, Kuu-Pillow (o Air Dakimakura) è il compagno ideale per quelli che vogliono arrivare dritti in quarta base senza perdersi in chiacchiere. Si tratta di un cuscino gonfiabile con un foro di dimensione utile ad ospitare una delle tante riproduzioni di vagina di plastica che offre il mercato dei sex toys maschili e un secondo vano i cui inserire una bottiglia da due litri piena d’acqua per assicurarsi che l’amante di pvc non si dimeni sul più bello ma resti ancorata al giaciglio d’amore.
Kuu Pillow, il primo dakimakura gonfiabile: sito ufficiale.
Perseverando nella ricerca, ho scoperto che in tema di cuscini con l’orifizio il Giappone ha molto (troppo) da offrire. Oltre ai dakimakura esiste un’offerta imbarazzantemente vasta di cuscini erotici color carne sagomati per simulare le curve del corpo femminile con forme più o meno rudimentali, tutti dotati di apposito vano dove sistemare una vagina di plastica.
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Nella versione più minimalista il cuscino è un semplice rettangolo con un foro sul lato inferiore.(Unit cushion)
Altri cuscini riproducono le parti ‘utili’ del corpo: alcuni solo la parte inferiore di bacino e chiappe, (Lower body dutch 桃 尻 Cushion) altri il busto intero (Shinsei Venus Body 150), dal bacino al seno.
Gli amanti più esigenti possono costruirsi una bambola imbottita assemblando le varie parti del corpo (Yuka).
Una sconfinata gamma di accessori permette di personalizzare il proprio surrogato umano scegliendo tra seni prosperosi e giganti, espressioni facciali, parrucche, gambe chiuse o aperte e vagine con forme diverse.
Per gli appassionati del fai da te e quelli che non si fidano del primo cuscino formoso che incontrano, c’è il grembiule rosa con i lacci, un paio di tette imbottite e l’immancabile foro di accesso da far indossare al cuscino di tutti i giorni per trasformarlo, con poche semplici mosse, nel compagno sessuale.
Se vi ritrovate inspiegabilmente con un cuscino col buco e non sapete cosa farci, ve lo spiegano esplicite illustrazioni:
A questo punto della ricerca mi sono fermata, pensando di averne abbastanza di immagini di pezzi di corpo inerte imbottiti che da questa parte dello schermo (e di mondo) non sembrano avere niente di sessualmente eccitante da vantare.
Per quanto non avessi idea della varietà e quantità di cuscini prestati alla masturbazione, ero consapevole del fatto che il Giappone fosse un mercato particolarmente prolifico di sex toys per il piacere maschile popolato da sostituti umani.
Ero pronta a gettarmi tutta la storia dei cuscini alle spalle fino a quando ho iniziato a guardare Big Mouth, la nuova serie animata trasmessa da Netflix che parla degli sconvolgimenti della pubertà.
I protagonisti sono 5 adolescenti che si trovano a dover fare i conti con cambiamenti fisici, pulsioni sessuali, prime esperienze e imbarazzanti discorsi genitori-figli sul sesso tra battute, volgarità e puro nonsense. Nella quarta puntata uno dei protagonisti, Jay, invita gli amici a casa per un pigiama party e una volta raggiunta la sua camera gli presenta il cuscino eletto a partner sessuale lanciandosi in una descrizione accurata della preparazione all’atto impuro: prima di tutto pratica un taglio ‘non troppo lungo’ facendo attenzione che i bordi non si strappino, poi prende due buste per alimenti e le riempie con la zuppa organica di lenticchie opportunamente cotta in microonde fino al raggiungimento della temperatura di 98.6 gradi, ‘non bollente fino a bruciare ma calda il giusto per essere invitante’, e le inserisce nel cuscino. C’è anche un buco sul retro, ‘ma quello è solo per il giorno del suo compleanno.
[7] BIG MOUTH (2017), Stagione 1 , Episodio 4 ‘Pigiama party: un estenuante calvario di brutalità psicologica‘.
Zuppa di lenticchie a parte, il nuovo quesito che non mi fa dormire sogni tranquilli è: ma quindi è una pratica comune realizzare un buco nel cuscino dentro il quale infilarsi se si è dotati di pene?
Proprio quando speravo di catalogare il tutto come una delle tante scene incomprensibili della serie, Urban Dictionary (praticamente il mio consulente di fiducia da quando vivo in Inghilterra) si è dimostrato per l’ennesima volta illuminante e fin troppo esaustivo.
Questa è la traduzione della spiegazione scritta sotto ‘pillow humping’, termine utilizzato per definire la masturbazione attraverso l’uso di un cuscino:
L’atto di fare del sesso consensuale con un cuscino (beh, un cuscino non dice mai di no, né si lamenta del mal di testa, e non gli importa essere sfruttato come oggetto sessuale) a.k.a. masturbazione con il cuscino o pillow fucking. I cuscini sono adatti a ragazzi e ragazze allo stesso modo, e fare l’amore con un soffice cuscino può risultare molto piacevole.
Se sei un ragazzo, puoi infilarti tra due cuscini, il materasso ed un cuscino, puoi piegare il cuscino e infilarti nell’incavo o avvolgere il cuscino intorno al tuo pene per ottenere un tubo. Puoi anche praticare un piccolo foro nella federa e infilarti nell’imbottitura – questo metodo probabilmente funziona meglio con un’imbottitura compatta o con i cuscini in lattice. Se sei una ragazza, puoi cavalcare un cuscino e strofinare contro il clitoride e le labbra. Puoi piegare il cuscino intorno ad un libro o fare un nodo nell’angolo per renderlo più duro.
Raggiungere l’orgasmo strusciandosi sul cuscino può richiedere più tempo rispetto alla tradizionale masturbazione manuale, ma l’orgasmo può risultare molto più intenso e duraturo. Questo è particolarmente vero se hai una sorta di mania per i cuscini e li trovi sexy oltre che comodi. Quando ci si masturba, l’eiaculazione nel nulla può essere deludente, ma contro il tuo cuscino preferito potrebbe risultare molto soddisfacente.
Fare sesso con il cuscino è anche sicuro, perchè non puoi prendere nessuna forma di malattia sessualmente trasmissibile dal tuo cuscino a meno che tu non lo condivida con qualcuno, e non hai bisogno di indossare un preservativo perchè non puoi metterlo incinto.
Sarà che mi piace tingere il sesso di rosa e crogiolarmi nella mia visione romantica del piacere, ma continuerò a tenere aperto il mio dubbio sui cuscini e a pensare che il foro nella federe sia una pratica di pochissimi ma millantata da molti al solo scopo di attirare l’attenzione. Confortata dal fatto che mio marito non avesse idea di che cosa fosse tanto quanto me (e lui ha un pene).
Se qualcuno volesse togliermi il dubbio: scrivetemi ma andateci piano. Anche con il cuscino.
[1] Screenshot di una scena di Big Mouth, Netflix, 2017. Stagione 1, Episodio 2 ‘Tutti Sanguinano‘.
[2] Fonte immagini: http://www.dannychoo.com/en/post/1646/Dakimakura.html
[3] Fonte immagini: http://hitek.fr/bonasavoir/lee-jin-gyu-epouse-oreiller-dakimakura_339
[4] Screenshot di una scena di 30 ROCK, NBC, 2006-13, Stagione 4, Episodio 9 ‘Klaus e Greta‘.
[5] [6] Fonte immagini: http://www.dekunoboo.com/
[7] Screenshot di una scena di Big Mouth, Netflix, 2017. Stagione 1, Episodio 2 ‘Pigiama party: un estenuante calvario di brutalità psicologica‘.