L’attesa era palpabile alla presentazione di Arcwave, durante l’ultimo Erofame dell’era pre-covid. E non solo perchè si trattava di un nuovo Brand dedicato al piacere maschile, ma soprattutto perchè stava nascendo in seno alla famiglia WOW Tech che, per intenderci, è quella che ha rivoluzionato il piacere di chi ha un clitoride inventando l’originale Womanizer.
Proprio da quest’ultimo, che è Il Brand che ha inventato l’Originale Stimolatore per clitoride, comunemente noto come “Succhia Clitoride”, l’Arcwave Ion ha ereditato la tecnologia di stimolazione denominata Pleasure Air.
Questa tecnologia funziona attraverso la variazione della pressione d’aria, pensata per essere direzionata su un punto abbastanza circoscritto del corpo. Nel caso del Womanizer il punto in questione è il clitoride. Nel caso dell’Arcwave Ion è l’area del frenulo del pene (quello che volgarmente chiamiamo ‘filetto’).
A frenulo e succhiaclitoride insieme, nella stessa frase, stavo per svenire e non di felicità. Per chi, come il sottoscritto, è particolarmente sensibile nell’area del glande e delle zone limitrofe, avere a che fare con stimolatori e scatolette varie, vibranti o meno, è sempre fonte di ansia in quanto si trae difficilmente piacere e il più delle volte è una faccenda di discomfort.
Funzionerà? Perchè gli ingegneri tedeschi si sono dati tanta pena a titillare proprio una parte così delicata? – la curiosità e la perplessità andavano di pari passo.
È innegabile che, a bocce ferme, mi ero fatto influenzare dall’aver visto Morena alle prese con il Womanizer, che inizialmente era stato un rapporto di odio e amore dovuto all’intensa e puntuale stimolazione, che le provocava piacere non senza risparmiarle qualche picco di sopportabile sofferenza, e che nel tempo è invece diventato un amore incondizionato.
Ma andiamo con ordine.
La tecnologia Pleasure Air
Alla base di questa tecnologia, secondo quanto riportato sul sito di Arcwave, c’è uno studio eseguito sui corpuscoli di Pacini, dei recettori tattili particolarmente sensibili che si trovano negli strati cutanei profondi e che vengono attivati da stimoli meccanici come pressione (meglio se intensa) e vibrazione.
Questi recettori si troverebbero nella vulva concentrati (indovinate un po’) nel clitoride e nel pene nell’area dell’attaccatura del frenulo.
Ma come stimolare tale parte in modo che sia solo e soltanto il piacere ad essere percepito?
La tecnologia Pleasure Air è stata inventata proprio a questo scopo e funziona tramite la produzione di variazioni nella pressione dell’aria che si propagano attraverso una membrana ondeggiante di silicone. In questo modo, le ondine d’aria prodotte, a pressione e intensità variabili, senza toccare direttamente l’area del frenulo, permettono una stimolazione profonda ed efficace. Si tratta del medesimo concetto utilizzato per il Womanizer, ma completamente reingegnerizzato per il pene.
Come si presenta Arcwave Ion
L’Arcwave Ion si presenta in una scatola elegante, bianca e con stampata l’immagine pulita e razionale del sex toy. Sul retro risaltano alcune importanti informazioni, utili da sapere per un acquisto consapevole, circa la tecnologia Pleasure Air, il silicone “Clean Touch” facile da pulire, e la modalità Smart Silence (ne parliamo tra poco).
Sfilata la fascia che avvolge la scatola, possiamo finalmente togliere i sigilli e accedere all’interno, dove troviamo il Sex Toy, alloggiato in due parti ben disposte e distinte, la base di ricarica con cavetto usb dedicato (e molto apprezzato), un cilindretto in silica per assorbire l’eventuale umidità residua dopo la pulizia, la cover rigida che servirà successivamente per proteggere da polvere e sguardi indiscreti l’ION, un manuale d’utilizzo (assolutamente sintetico e davvero utile per tutti) e, dulcis in fundo, un campioncino di liquido lubrificante Pjur appositamente studiato per l’utilizzo con questo sex toy.

Anche se chiamarlo semplicemente un gioco sembra davvero riduttivo considerando quanta ricerca, tecnologia e design sono insiti in questo device.
La forma futuristica non passa inosservata e, pur non avendo alcuna intenzione di leggere le istruzioni, è stato necessario dargli un’occhiata per capire anche solo da che parte utilizzarlo.
Appena aperta la scatola mi sono fiondato immediatamente sulla parte che secondo me poteva essere il sex toy, ovvero quella in silicone morbido Clean Touch e, mentre la osservavo come un bonobo potrebbe fare con un Apple Watch e la mostravo Morena, cercando di capire da che parte poterla utilizzare, il dubbio che fosse solo un pezzo del toy mi è sorto.
Arcwave Ion è infatti composto da una parte in silicone nero – una sleeve (guaina) con all’interno un pattern a righe simile alla filettatura di un bullone, per intenderci – che si va ad agganciare con un semplice movimento ad incastro (a prova di Ivano) sulla parte rigida in Abs grigia, che è l’anima tecnologica e il vero cuore pulsante del dispositivo.

Se avete avuto occasione di vedere dal vivo un Womanizer, potrete notare quanto questa parte sia molto, molto, molto somigliante ad un succhia clitoride, solo un po’ più grande.
Attenzione: la parte con l’apertura che alloggia la membrana oscillante non è pensata per essere usata in modi creativi nè sul pene nè su altre parti del corpo, così come la parte in silicone è pressoché inutile senza l’altra. Sono entrambe complementari e si staccano per facilitarne la pulizia e l’ispezione. Insieme formano l’ION. Io ve l’ho detto.

ArcWave Ion è completamente impermeabile e lo si può sia usare sotto la doccia che immergere completamente, anche per lavarlo, preferibilmente con acqua tiepida e sapone neutro non aggressivo. Asciugatelo per bene prima di riporlo per evitare l’insorgenza di muffe e batteri, che sarebbero difficilmente individuabili sul silicone nero.
Interfaccia
Sul dorso rigido di abs troviamo 3 tasti posizionati sulla parte superiore, che si utilizzano intuitivamente.

Con il più (+) accendiamo il Toy e aumentiamo l’intensità di stimolazione, con il tasto meno (-) la diminuiamo, e infine premendo per tre secondi il tasto con l’icona del suono (?) possiamo disattivare la modalità Smart Silence (che si attiva di default all’accensione).
Smart Silence è una tecnologia presa in prestito da Womanizer (ma anche dall’ultima wand di We Vibe) che permette al Toy di rimanere acceso ma di attivarsi solamente quando necessario per l’utilizzo. Solo quando il sensore rileverà la presenza del pene in una determinata posizione, il motore si attiverà e dal Toy, partiranno le ondine di piacere.
Questa modalità è senza dubbio interessante per un sex toy di questo genere, per meglio adattarsi ad un massaggio così diverso e puntuale, interrompendolo e riattivandolo a piacere, con un semplice movimento del dispositivo.

L’Arcwave Ion si ricarica automaticamente quando è nel suo dock grazie alla base magnetica, che dobbiamo ricordarci di attaccare a una porta usb (anche del computer andrà benissimo).
Il tempo di ricarica è di massimo 85 minuti per minimo 60 minuti di divertimento alla massima potenza, che diventano svariate ore se usato ad intensità variabili e specie in modalità Smart Silence.
Il mio esemplare di Arcwave ION è arrivato con un residuo di batteria, ma per sicurezza ho preferito ricaricarlo per bene prima dell’utilizzo. Il livello è indicato dai led sulla base, che si accendono quando il toy è innestato. Tutti i led accesi significherà che la batteria è completamente carica e li vedremo spegnersi con l’utilizzo, a seconda del livello di energia residuo.
Come funziona Arcwave Ion – Test e Recensione
Il primo approccio non è stato dei più semplici. Innanzitutto avendo una forma non canonica, ed essendo la parte in silicone una sleeve con il foro passante, non mi è stato subito chiaro da che parte potessi inserire il pene.

Per la cronaca, non è dalla parte piatta del vassoietto, tanto per intenderci, ma dall’altra.
Il silicone della sleeve è molto morbido, soprattutto in una porzione superiore realizzata con un materiale di densità inferiore per essere più elastica e adattarsi a diverse dimensioni.
non come quello di Tenga o di Fleshlight, ma nemmeno troppo rigido come quello del Cobra Libre di Fun Factory. Diciamo che è una giusta via di mezzo, utilizzabile, con una buona dose di lubrificante a base acquosa.
Primo Utilizzo
Devo dire che questo oggetto, esteticamente molto distante da qualunque cosa abbia mai provato prima, mi ha reso particolarmente orgoglioso di avere un pene. I progettisti tedeschi hanno saputo, a parer mio, coniugare molto bene un design figo con una funzionalità razionale, a tutto vantaggio dell’ego (ci si sente valorizzati ad usare un sex device come questo) e degli orgasmi.

Una volta acceso, non sapendo quanto fosse intensa la stimolazione, ho provato dapprima a inserire le dita lungo il tunnel di silicone per andare a tastare in prossimità della membrana che, una volta percepita la mia presenza, ha cominciato ad animarsi delicatamente.
Quindi, bando agli indugi, ho applicato tutto il lubrificante Pjur nella sleeve e quello che rimaneva anche sul pene e mi sono presentato all’ingresso della galleria nera. Ma quel foro che sembrava appena giusto per un pene normodimensionato, era addirittura troppo piccolo ora.
Con il pene in erezione si rendeva necessaria una piccola opera di convincimento per introdursi nella galleria di silicone e lubrificante. Più che un massaggio sembrava che dovesse entrare a fatica in quella che evidentemente era una taglia unica poco adatta per raggiungere il punto dove finalmente il sensore avrebbe percepito la mia presenza così da animarsi.

Il primo approccio non è stato dei migliori e solo dopo svariati tentativi di inserimento sono riuscito a far “vibrare” l’Arcwave Ion giungendo sul sensore. Anche qui la vibrazione gentile era però troppo forte per il mio pene martoriato dal fuoristrada appena percorso per arrivare sin lì.
Quindi al primo test, ho alzato bandiera bianca e non c’è stato alcun orgasmo.
Per il secondo test ho utilizzato una quantità di silicone maggiore sul pene e cosparso la sleeve un pò meglio. Ho acceso l’ION, preferendo spegnere funzione Smart Silence, in modo da avere una vibrazione costante, anche prima di arrivare con il pene sul sensore.
Ho preferito acclimatarmi con il sex toy, anche se non ero in completa erezione, in modo da fare in modo che anche la sleeve potesse calzare meglio.
Con la complicità delle vibrazioni veicolate attraverso il silicone, sono riuscito ad arrivare con il pene laddove gli ingegneri Arcwave avevano previsto. Ho provato a utilizzare l’ION con un movimento classico di masturbazione ma non mi sembrava la cosa ideale, non in quel momento specifico. Quindi ho preferito rimanere fermo provando ad ascoltare le sensazioni che stavo ricevendo sul pene.
Dopo poco ho però cominciato ad avvertire un leggero discomfort dovuto alla stimolazione puntuale in un’area molto delicata per me, come quella del frenulo. Ho provato così ad aggiungere un pochino di lubrificante dal foro superiore (quello del vassoietto per intenderci) e ad angolare e ruotare a mio piacimento L’ION. Finché, improvvisamente, ho trovato il punto giusto per me, che una volta agganciato dalle ondine d’aria dell’Arcwave Ion, ha prodotto in pochissimi istanti un’eiaculazione direi Esplosiva, lasciandomi come Carmen Consoli, confuso e felice.
La terza volta è stata quella rivelatrice. Ho definitivamente accantonato la modalità Smart Silence, anche perché per attivarla avrei dovuto esercitare una pressione decisa del pene sul sensore, che mi avrebbe limitato troppo nei movimenti.
Ho di nuovo lubrificato e acceso l’ION e appoggiato il pene, questa volta in erezione sulla soglia della sleeve e mi sono fatto trasportare dalle piacevoli vibrazioni prodotte come effetto collaterale delle ondine d’aria che riverberavano a vuoto.
Ho lubrificato successivamente anche il pene e, grazie alle ondine che percepivo anche attraverso il silicone, ho potuto piacevolmente inserirlo nella sleeve e, di nuovo, angolando secondo il mio gradimento, sono riuscito anche ad aumentare l’intensità di una tacca, provando un orgasmo di nuovo, esplosivo.
Quando dico esplosivo, intendo che è talmente intenso che si rimane fuori gioco per un bel po’ dopo. Ad oggi non ho trovato nessun toy in grado di eguagliare questa incredibile, improvvisa e totalizzante esperienza orgasmica.

Considerazioni Finali
Arcwave Ion è un sex toy per peni di lusso, e sì, intendo proprio per quei peni che si vogliono permettere il lusso di provare un orgasmo esplosivo e introvabile in qualsiasi altro dispositivo. L’estrema cura con il quale è stato pensato, e successivamente prodotto, si nota in ogni piccolo dettaglio, dalle finiture precise e robuste, finanche al campione di lubrificante fatto appositamente da uno dei marchi migliori al mondo.
L’Arcwave Ion è assolutamente un Sex Toy che i più esperti e sgamati vorrebbero avere. È un regalo che difficilmente potrebbe scontentare un pene, anche i più sensibili, e che, udite udite, potrebbe essere usato anche da chi avesse problemi di erezione, per provare un orgasmo. Questo è un plus non indifferente.
La tecnologia Pleasure Air è assolutamente promossa. Se proprio vogliamo trovare una miglioria, potremmo chiedere che la sleeve possa essere intercambiabile con altre con differenti pattern interni e differenti rigidità di materiale. Ma Arcwave è un brand appena nato e, sicuramente, ci stupirà presto con altri mirabolanti dispositivi per il piacere dei nostri peni.
Il costo è impegnativo ma non sproporzionato, soprattutto in relazione a quello che promette e mantiene.
Lo si trova a 189 euro sul sito ufficiale con consegna gratuita in tutta Italia. (link)